Il Tai Chi può rallentare i sintomi del Parkinson? Lo dice un nuovo studio

Il Tai Chi può rallentare i sintomi del Parkinson? Lo dice un nuovo studio
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Alcuni scienziati cinesi hanno fatto una ricerca sul Tai Chi e sul Parkinson. Il Parkinson è una malattia che fa tremare e muovere lentamente le persone: non si può guarire ma si può cercare di stare meglio.

Il Parkinson colpisce purtroppo una parte del cervello che controlla i movimenti, chiamata anche sostanza nera di Sommering. Gli scienziati hanno seguito per cinque anni diversi pazienti con questa malattia: alcuni facevano il Tai Chi due volte alla settimana, altri no. Il Tai Chi si fa in gruppo o da soli, seguendo delle sequenze di movimenti chiamate forme.

Gli studiosi hanno così scoperto che i pazienti che facevano il Tai Chi avevano meno problemi di salute e si sentivano meglio. La malattia andava avanti più lentamente e le persone cadevano con meno frequenza, avevano meno dolori, meno vertigini e meno difficoltà a ricordare e concentrarsi. Dormivano meglio ed erano più felici. Questo perché il Tai Chi migliora l’equilibrio, la forza muscolare, la flessibilità, la circolazione del sangue e lo stato d’animo.

Il Tai Chi - lo ripetiamo - non cura il Parkinson ma sarebbe in grado di rallentare i sintomi e ridurre gli effetti negativi sulla vita quotidiana. Altri studi avevano già affermato come il Tai Chi facesse bene agli ammalati di Parkinson, così come la danza sembra abbia effetti simili poiché richiede grazia, coordinazione e ritmo. Sia il Tai Chi che il balletto stimolano e apportano benefici per il cervello e il corpo in modo armonico, ora però si attendono nuove ricerche e studi per capire meglio come queste discipline possano gestire i sintomi del Parkinson e di altre patologie. Nel frattempo il consiglio è di approfondire la questione con un medico specialista, chiunque poi può provare ad affrontare la sfida dei 30 giorni di esercizi di mobilità di Matt D'Avella.