Questa strada lunga 1.300 chilometri è l'"ottava meraviglia del mondo"

Questa strada lunga 1.300 chilometri è l''ottava meraviglia del mondo'
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Dopo avervi mostra la nuova "meraviglia del mondo" che sta sorgendo in Etiopia, sembra ora esserci un altro sito (ammesso che così si possa chiamare) che ambisce a diventare l'ottava meraviglia del pianeta. A questo giro, però, stiamo parlando di una strada lunga ben 1.300 chilometri nel bel mezzo dell'Asia.

Stiamo parlando della KKH, o Strada del Karakorum, che collega la città di Kashgar, in Cina, con quella di Havelian, in Pakistan, seguendo gli antichi tracciati della Via della Seta. La strada passa per il Passo Khunjerab, all'altezza di 4.693 Metri, il che ne fa una delle autostrade più "alte" al mondo. Inoltre, la strada può continuare a est fino a Islamabad, la capitale del Pakistan.

Come spiega la BBC, la KKH potrebbe essere una "meraviglia del mondo" per via della bellezza dei suoi panorami e della vista che si gode nel corso del viaggio. Percorrere i suoi 1.300 chilometri non è certo una cosa facile, ma tutta la strada è praticabile lungo tutto l'anno ed è dotata di grandi ponti costruiti negli anni Settanta al fine di collegare la Cina e il Pakistan via auto, passando attraverso una catena montuosa con vette che superano i 7.000 metri di altitudine.

Il tragitto lungo la Strada del Karakorum vi permetterà di vedere laghi di montagna, enormi ghiacciai e cime innevate per tutto l'anno. La parte più magica del viaggio è quella dello Valle di Hunza, un tratto di poco meno di 200 chilometri dove si condensano culture e tradizioni tipiche della zona del Karakorum, nate a loro volta dall'intreccio tra la cultura musulmana dell'Afghanistan e e dello Xinjiang con quella cinese e quella indiana.

Nonostante queste commistioni e influenze, la Valle dello Hunza è anche abitata dai Burusho e dai Wakhi, due popoli che ancora mantengono la propria lingua, la propria cultura e le proprie tradizioni, ben diverse da quelle del resto del Pakistan. Addirittura, il Burushaski è una delle poche lingue al mondo la cui origine è ancora ignota: parimenti, anche la storia dei Burusho è oggetto di indagine per gli storici.