La settimana lavorativa corta funziona in Inghilterra: si smette il giovedì

La settimana lavorativa corta funziona in Inghilterra: si smette il giovedì
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Questi ultimi anni hanno visto emergere due particolari tendenze nel mondo del lavoro: il nomadismo digitale per lavorare in movimento, godendosi la vita in viaggio pur continuando a operare in smart working, e la settimana lavorativa corta ora attiva in ben settanta aziende inglesi.

Il venerdì non si lavora più: questa la frase che il movimento 4 Day Week Global ripete continuamente nel tentativo di convincere più paesi a adottare un nuovo modello per il benessere psicofisico di impiegati e imprenditori. I ritmi frenetici spinti dalla società negli anni Duemila devono diventare parte del passato, per un cambiamento radicale che possa beneficiare sia i datori di lavoro, sia i lavoratori.

L’esperimento lanciato in Gran Bretagna alcuni mesi fa sembra funzionare: i dati raccolti dalle università di Cambridge e Oxford dimostrano che l'equilibrio tra lavoro e vita privata e la soddisfazione sarebbero aumentati parallelamente ai ricavi delle aziende coinvolte, l’assenteismo si è ridotto sensibilmente e le dimissioni sono lievemente diminuite.

Il concetto della settimana di quattro giorni era marginale pre-pandemia, come ha evidenziato l’amministratore delegato di 4 Day Week Global Joe O'Connor, ma ora stanno aumentando le realtà interessate a sperimentare o abbracciare questa pratica. In Italia sono Lavazza e Intesa Sanpaolo a guidare questa rivoluzione, tra ricerche interne e contratti di lavoro con tale modalità.

Il focus della società è ormai posto sul benessere dell’essere umano, sui social network, nella socializzazione dal vivo e anche sul posto di lavoro. Per stare bene servono interazioni positive e meno stress, e in questo la settimana lavorativa intensa ma ridotta gioca un ruolo molto importante. Sarà effettivamente questo il futuro nelle realtà commerciali?