1
Speciale Lifestyle
PTSD Radio, il manga così inquietante da sconvolgere anche l'autore

Se ancora non avete deciso dove andare a Pasqua, perché non coccolarvi con un viaggio in estremo oriente? E, ancora meglio, perché non farsi pagare per il viaggio? Un'isola che si affaccia sul Pacifico, infatti, ha deciso di iniziare a compensare i turisti che vi si recano per favorire la ripresa post-pandemia del settore turistico.
Lo Stato insulare in questione è Taiwan, che ha deciso di incentivare il turismo fornendo una cifra di circa 165 Euro a tutti i turisti che desiderano recarsi in vacanza in quella che ancora si fa chiamare Repubblica di Cina, nata nel (non troppo) lontano 1949, dopo la presa del potere da parte del Partito Comunista Cinese nella Cina continentale.
Certo, oggi Taiwan è nota per il suo ruolo nell'industria dei chip, poiché il Paese è la sede di TSMC, il più grande chipmaker al mondo, ma ciò non significa che l'isola non sia un piccolo paradiso sull'Oceano Pacifico: al contrario, Taiwan è dotata di enormi metropoli che si uniscono ad una bellezza naturalistica senza paragoni, con foreste lussureggianti e, ovviamente, coste e spiagge che fanno invidia a quelle delle ben più rinomate isole della Polinesia.
Se volete recarvi sull'isola del Mar Cinese, dunque, l'annuncio dato dal Premier taiwanese Chen Chien-jen potrebbe interessarvi: il Paese offrirà una cifra di circa 165 Euro a un totale di 500.000 turisti tra il 2023 e il 2025. Cifre simili, cumulate fino ad un massimo di 660 Euro circa, verranno invece fornite ai gruppi di turisti, famiglie comprese.
Ma perché Taiwan paga i turisti che si recano sull'isola in vacanza? I motivi sono essenzialmente due. Il primo, quello manifesto, è di far ripartire il turismo dopo il tracollo della pandemia, attirando 6 milioni di turisti (contro una popolazione di 24 milioni di persone) nel 2023 e fino a 10 nel 2025.
Il secondo obiettivo è invece tutto politico: con Taipei sempre più minacciata dalla Cina, un flusso costante di turisti dall'estero potrebbe avere una valenza strategica, rendendo un'eventuale invasione dell'isola un problema geopolitico internazionale, che verrebbe presto messo sotto agli occhi della comunità globale nel caso in cui turisti di ogni nazionalità dovessero trovarsi coinvolti in una vicenda bellica su larga scala.
Altri contenuti per Cibo e Viaggi
Contenuti più Letti