Tutti pazzi per l'eritritolo, nuovi studi però sconsigliano lo zucchero dietetico

Tutti pazzi per l'eritritolo, nuovi studi però sconsigliano lo zucchero dietetico
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Nuove evidenze puntano a scardinare la posizione di mercato dell'eritritolo come dolcificante. Si tratta di un poliolo presente naturalmente nella frutta ma prodotto a livello industriale proprio come sostituto del comune zucchero da tavola.

Utilizzato sulle nostre tavole ormai da più di dieci anni, negli Stati Uniti e in altri Paesi addirittura dai primi anni '90.

A sollevare nuove perplessità sul suo utilizzo è stato lo studio del 2022 The artificial sweetener erythritol and cardiovascular event risk di Hazen et al., pubblicato su Nature Medicine il 27 febbraio 2023 (qui il paper completo in formato PDF), secondo cui parrebbe esserci una correlazione tra l'utilizzo dell'eritritolo e l'aumento dei livelli di rischio di eventi cardiovascolari.

In particolare, lo studio ha agito andando a valutare la presenza e i livelli di eritritolo in pazienti ad alto rischio cardiovascolare e in altri che avevano già fatto registrare eventi cardiovascolari maggiori, tra cui l'infarto. Questa ipotesi ha portato alla valutazione in vitro della sua influenza, osservando effettivamente una maggiore reattività piastrinica con conseguente rischio di aggregazione e trombosi, mentre in soggetti sani esposti al dolcificante tramite cibi o bevande (in un numero tuttavia esiguo di individui, pari a 8) è stato registrato un incremento dei livelli plasmatici di eritritolo, ben superiore ai livelli minimi in cui questa sostanza è in grado di indurre una maggiore attività piastrinica, rimanendo elevati per un periodo prolungato di tempo.

Lo studio non è affatto autoconclusivo, ma mira ad aprire la strada a ulteriori lavori in questa direzione, per cercare di valutare gli effetti a lungo termine non soltanto dell'eritritolo ma anche di altri dolcificanti considerati sicuri dalle principali organizzazioni sanitarie mondiali. Nonostante allo stato attuale non vi siano ancora sufficienti elementi per indicarlo come una sostanza pericolosa per la salute, l'indicazione principale degli autori dello studio è quella di procedere con cautela nel consumo di queste sostanze soprattutto in presenza di altri fattori di rischio.