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Non solo farina di grillo: quanti insetti mangiamo senza saperlo?
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Dallo scorso mese di gennaio la farina di insetti si può regolarmente commercializzare in tutti i Paesi dell'UE, una novità che sta facendo parecchio discutere. Ma può essere considerato "normale" cibarsi di insetti? Quanti già ne mangiamo senza magari saperlo?
Noi, per curiosità, abbiamo già provato l'hamburger di grillo a Milano, cavalcando l'onda di un fenomeno mediatico che terrà il banco ancora per parecchio tempo - anche perché qualcuno ha messo la questione su un piano politico. D'un tratto sembra che le farine d'insetti vogliano minare l'italianità e il cibo mediterraneo, quando invece sono solo cibi "in più" che possono rappresentare una fonte di proteine alternativa. Ma quanti insetti già ingurgitiamo senza neppure saperlo? (Nella foto in basso: cocciniglie vive, ancora più in basso cocciniglie essiccate)
Risponde a questa domanda la Fondazione Umberto Veronesi, secondo cui "mangiamo" insetti da tempo immemore. Prendiamo ad esempio il tipico colore rosso dello spritz, l'aperitivo che che quasi ogni sera ormai beviamo con gusto in tutta Italia. Spesso è dato da coloranti chimici, altre volte invece si ottiene tramite l'essiccazione della cocciniglia, un insetto imparentato con la più nota coccinella. Per capire se stiamo mangiando questo insetto basta cercare il colorante E120 nella lista degli ingredienti, un prodotto che si ottiene proprio da cocciniglie essiccate e macinate che danno forma all'acido carminico (se usate Campari o Aperol però siete al riparo: questi prodotti utilizzano coloranti E122 ed E124, simili al rosso cocciniglia ma del tutto sintetici).
Per 1 kg di colorante servono circa 80.000-100.000 cocciniglie, inoltre è possibile ingurgitare insetti anche mangiando insalata, marmellate, succhi di frutta, barrette al cioccolato, passate di pomodoro e farine in cui sono già presenti parti di insetti. Anche i classici funghi porcini vengono spesso infestati da larve che danno vita a piccoli vermi bianchi; in Sardegna inoltre è canonico l'esempio del Casu Marzu, un formaggio infestato di larve, anche se parliamo di un prodotto vietato che non può essere messo in commercio per motivi igienico-sanitari.
Le nuove farine di insetti, ad esempio di grillo o di Buffalo Worm, sono invece sicure e controllate, l'ok dell'UE non può che rassicurarci; possiamo star certi che nessuno infilerà a nostra insaputa farine di questo tipo in prodotti d'uso comune. L'importante è che ognuno sia correttamente informato e libero di scegliere la propria farina preferita. Se l'idea di una farina di grillo non vi convince potete sempre lasciarla sullo scaffale...
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