K-Pop, case discografiche d'oro: valore azionario su del 75% in un anno

K-Pop, case discografiche d'oro: valore azionario su del 75% in un anno
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Dopo l'uscita del nuovo singolo dei BTS, "The Planet", un'altra notizia farà felici gli amanti del K-Pop e della cultura coreana in generale. Pare infatti che il valore azionario delle case discografiche coreane sia salito alle stelle nell'ultimo anno, con forti guadagni nonostante un mercato musicale in fase di stagnazione.

I risultati commerciali, riportati da Billboard, parlano di un'impressionante crescita delle azioni del 75% su base annua tra la primavera del 2022 e quella del 2023. Si tratta di un dato medio, che prende in considerazione le più grandi realtà del settore, come HYBE, SM Entertainment e JYP Entertainment, che insieme hanno firmato contratti con i maggiori gruppi e cantanti solisti sudcoreani.

Il dato è estremamente positivo e mostra come il K-Pop sia sempre più amato in tutto il mondo, anche perché un aumento del valore azionario, per giunta così repentino come quello di HYBE, SM e JYP, è un fenomeno piuttosto raro nel mercato musicale attuale, che si trova in profonda stagnazione a causa della crisi economica generalizzata iniziata negli scorsi mesi e dalla difficile ripresa dalla pandemia da Covid-19.

Le cose sembrano andare particolarmente bene per HYBE, la casa discografica e agenzia di star che ha scritturato i "padrini" del K-Pop nel mondo occidentale, i BTS. Come riporta la CNBC, le azioni di HYBE sono aumentate verticalmente lo scorso febbraio, quando l'azienda, sull'onda del successo globale della sua boy-band di punta, ha annunciato di voler acquisire il 15% circa di SM Entertainment, acquistando quote da Lee Soo-man, fondatore della stessa SM.

Parallelamente, HYBE ha annunciato di voler acquistare un altro 25% di SM, diventandone così, con il 40% delle azioni totali dell'azienda, il singolo azionista di maggioranza. Un'eventuale fusione (o quantomeno non-competizione) tra le due maggiori case discografiche sudcoreane potrebbe garantire ad entrambe un periodo di ulteriore prosperità economica nei prossimi anni. Tutto ciò, ovviamente, ammesso che la moda del K-Pop tenga banco ancora per un po'.