L'icona dell'arte contemporanea Ai Weiwei torna in mostra con un'opera fatta di... LEGO!

L'icona dell'arte contemporanea Ai Weiwei torna in mostra con un'opera fatta di... LEGO!
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Torna in mostra Ai Weiwei, artista, designer, architetto e attivista cinese tra i nomi più noti dell'arte contemporanea internazionale. A sole due settimane dalla comparsa dell'ultima opera dell'archi-star Anish Kapoor a New York, infatti, Weiwei debutta nel Regno Unito con la mostra "Making Sense", il cui pezzo forte è fatto di LEGO.

L'opera, interamente costruita da mattoncini danesi, è un enorme pannello della lunghezza di 15 metri, realizzato da Ai Weiwei sul modello delle Ninfee di Claude Monet, uno dei padri dell'impressionismo francese di inizio Novecento. La composizione, intitolata Water Lilies #1, è stata realizzata con ben 650.000 LEGO di 22 colori diversi e sarà visibile dal 7 aprile al 30 luglio al Design Museum di Londra.

Al di là delle Ninfee di LEGO, l'esibizione di Weiwei, intitolata "Making Sense", è importante almeno per un altro motivo: si tratta infatti della prima mostra completamente dedicata al design mai organizzata dal famosissimo artista cinese, le cui precedenti esposizioni si sono focalizzate perlopiù sull'arte in senso più ampio, non disdegnando anche forme e manifestazioni più tradizionali come la pittura e la scultura, o sono state collocate in contesti corali insieme ad altri autori.

Ulteriore pregio dell'esibizione è che essa è stata sviluppata e curata da Ai Weiwei stesso, e non da un curatore esterno, benché sempre in collaborazione con il Design Museum di Londra. Stando alla descrizione del museo, la mostra sarà "la prima a mostrare il lavoro e la posizione dell'artista sul design e su ciò che esso rivela dei nostri valori condivisi".

Come tutta l'opera di Weiwei, anche "Making Sense" trae spunto dall'arte tradizionale cinese, che viene però modernizzata, modificata, trasformata e per certi versi distorta, mettendo in contatto l'armonia della Cina tradizionale con quello che l'artista, anche attivista per i diritti umani vittima di censura in patria dal 2009, percepisce come un decadimento o una distruzione dello sviluppo urbano cinese da parte del governo di Pechino.