In Giappone l'inchino è più che un semplice gesto e varia a seconda dell'inclinazione - Aggiornata

In Giappone l'inchino è più che un semplice gesto e varia a seconda dell'inclinazione
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Grazie ai Mondiali di Qatar 2022 abbiamo conosciuto ancora più a fondo la cultura giapponese, i gesti dei tifosi e della squadra al di fuori degli stadi hanno fatto il giro del mondo dando a tutti lezioni di educazione civica e correttezza. Il CT Hajime Moriyasu al termine della partita contro la Croazia ad esempio si è congedato con un inchino speciale.

Coloro che masticano la cultura giapponese sanno che l’inchino fa parte della tradizione nipponica e viene insegnato già da bambini a praticarlo. Al pari del nostro gesticolare mentre parliamo, l’inchino rientra nelle usanze giapponesi, e viene utilizzato per esprimere varie emozioni (scusarsi, ringraziare, congratularsi, mostrare rispetto, ma anche per salutare). Va da sé che in base al contesto è necessario eseguire l’inchino corretto, altrimenti l’interlocutore potrebbe confondersi. Quello del commissario tecnico è il “Saikerei”, vale a dire il più ossequioso e rispettoso di tutti, ma cosa lo rende riconoscibile? L’inclinazione.

Vediamo però quali sono le diverse tipologie di inchini:

  • Saikerei: partiamo dall'inchino che ha fatto il giro del mondo. Come si può vedere nell’ultima vignetta, è caratterizzato da un’inclinazione profonda da 45 a 90 gradi. È quello con un significato più profondo e mostra rimpianto, scuse o adorazione e viene utilizzato anche nei rituali religiosi. Farlo in situazioni inappropriate rappresenta uno scherno e un'offesa nei confronti della cultura giapponese;
  • Eshaku: è il primo della vignetta e si fa piegando il busto a 15 gradi. Viene utilizzato per i saluti informali. È anche quello più breve in termini di durata;
  • Sanrei: lo si fa da seduti sulle ginocchia (in posizione seiza) piegando il busto a 30 gradi per un paio di secondi. Mostra rispetto e gratitudine in situazioni informali o semi informali;
  • Keirei: è l’inchino più formale, per mostrare rispetto, e lo si fa piegando il busto da 30 a 45 gradi. In ambiente lavorativo, viene utilizzato per salutare i colleghi con gradi più elevati o i capi. A livello di durata, la posizione deve essere mantenuta per qualche secondo.

In Giappone è anche vietato stringere la mano e inchinarsi allo stesso tempo. Durante l’inchino è necessario guardare in basso: il contatto visivo è previsto solo durante gli incontri di arti marziali.

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