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Tra moda e soft power: perché la cultura coreana ci piace così tanto

Grazie ai Mondiali di Qatar 2022 abbiamo conosciuto ancora più a fondo la cultura giapponese, i gesti dei tifosi e della squadra al di fuori degli stadi hanno fatto il giro del mondo dando a tutti lezioni di educazione civica e correttezza. Il CT Hajime Moriyasu al termine della partita contro la Croazia ad esempio si è congedato con un inchino speciale.
Coloro che masticano la cultura giapponese sanno che l’inchino fa parte della tradizione nipponica e viene insegnato già da bambini a praticarlo. Al pari del nostro gesticolare mentre parliamo, l’inchino rientra nelle usanze giapponesi, e viene utilizzato per esprimere varie emozioni (scusarsi, ringraziare, congratularsi, mostrare rispetto, ma anche per salutare). Va da sé che in base al contesto è necessario eseguire l’inchino corretto, altrimenti l’interlocutore potrebbe confondersi. Quello del commissario tecnico è il “Saikerei”, vale a dire il più ossequioso e rispettoso di tutti, ma cosa lo rende riconoscibile? L’inclinazione.
Vediamo però quali sono le diverse tipologie di inchini:
In Giappone è anche vietato stringere la mano e inchinarsi allo stesso tempo. Durante l’inchino è necessario guardare in basso: il contatto visivo è previsto solo durante gli incontri di arti marziali.
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