La finocchiona non piace a Facebook: per il social il salume diventa un insulto

La finocchiona non piace a Facebook: per il social il salume diventa un insulto
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Il nostro Paese è ricco di prelibatezze dai nomi che, in fondo, possono sembrare molto strani: dal casu marzu vietato dall’Unione Europea alla finocchiona toscana, salume IGP amato anche da Machiavelli. Non tutti però piacciono a Facebook, dato che l’azienda di Zuckerberg sembra considerare il nome un insulto.

È successo davvero e, in fondo, non è nemmeno una novità: da anni capita che il filtro automatico del social network dalla Grande F rimuova post perché “violano gli standard della community” ma, in realtà, si tratta di una svista causata dalla mancata comprensione dei contesti da parte degli algoritmi.

Questa volta la vittima è un’agenzia pubblicitaria pugliese che, per elogiare l’insaccato toscano, ha pubblicato la foto di un panino ripieno di finocchiona e formaggio. Purtroppo Facebook, tutt’altro che amante di questo salume, ha rimosso poi il post con il classico avviso “la tua inserzione sembra insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette; pertanto, non rispetta i nostri standard della community”.

Fortunatamente il sistema di moderazione non è intervenuto al secondo tentativo. Dopo l’accaduto, l’agenzia ha creato altri post che non sono stati cancellati: “Caro Facebook, vorremo dirti che “Finocchiona” non è un insulto ma un insaccato tipico toscano! L’offesa sta nel non conoscere questa prelibatezza!”, si legge in uno di essi, pubblicato a fine gennaio. Magari questa volta l’algoritmo ci ha ripensato e qualcuno, dietro le quinte, ha scoperto l’esistenza di questo prodotto IGP.

Parlando sempre di cibo tipico italiano, ecco come si riconosce una pizza tonda a regola d’arte.

La finocchiona non piace a Facebook: per il social il salume diventa un insulto