Gli energy drink vietati da alcune scuole: cos'è la nuova moda UK PRIME

Gli energy drink vietati da alcune scuole: cos'è la nuova moda UK PRIME
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Che cosa deve avere di speciale un energy drink per finire persino sulle pagine del Washington Post? Questa è la domanda che qualcuno tra di voi potrebbe essersi fatto, magari dopo aver visto i tanto diffusi (sui social media) energy drink PRIME.

Ebbene, si tratta del drink ufficiale dell'UFC, ovvero dell'Ultimate Fighting Championship (la più importante organizzazione MMA a livello mondiale), ma non è questo il punto. La grande attenzione attirata PRIME è infatti dovuta ai nomi dietro al progetto, ovvero Logan Paul e KSI. Sì, avete capito bene: i due YouTuber/boxer hanno lanciato un'attività imprenditoriale nel mondo degli energy drink (o quantomeno ci mettono la faccia).

Si tratta di un progetto che nasce dunque da due personalità che sui social media ci sguazzano da sempre. Non sorprende, quindi, che questo mondo stia accogliendo in modo importante il tutto. Ciò che lascia a bocca aperta, per i motivi sbagliati, è invece il modo in cui il lancio del prodotto si sta evolvendo nei mercati degli Stati Uniti d'America e del Regno Unito. Ad esempio, in UK sono i giovani il motore della campagna social.

In parole povere, la promozione è fatta anche direttamente dai consumatori, dato che, pubblicando la bevanda sui social media, quest'ultima sta diventando una sorta di "moda". Basti dare un'occhiata al portale ufficiale UK di PRIME: tutto sold out, dal gusto Ice Pop al Meta Moon (tranquilli, le spedizioni per ora sono verso UK e US, dunque non c'è di mezzo l'Italia). "È tutta questione di status", titola il Washington Post.

Proprio quest'ultimo riporta di lunghe file nei negozi di alimentari del Regno Unito, nonché di genitori "disperati" per acquistare l'energy drink ai propri figli. In alcuni contesti scolastici, si è arrivati persino al divieto. Sì, avete capito bene: come riportato anche da Yahoo News, un po' per precauzione, un po' per la distrazione causata dal tutto, un po' per il fatto che l'energy drink contiene più caffeina di altre popolari bevande dello stesso tipo, un po' per il "reselling" che la scarsità del prodotto avrebbe generato, alcune scuole stanno bandendo la bevanda.

Una delle questioni principali riguarda i 200mg di caffeina contenuti in una versione della bevanda, ovvero essenzialmente il doppio rispetto ai 111mg che si possono trovare in uno degli altri energy drink più popolari sul mercato. Il resto lo fa la popolarità degli YouTuber coinvolti: i giovani starebbero persino posando sui social media con bottiglie vuote, in quanto l'energy drink sarebbe diventato una sorta di "status symbol".

Tuttavia, questione tutt'altro che di poco conto, nella stessa pagina delle FAQ del portale PRIME si legge che "PRIME Energy non è raccomandato per i bambini di età inferiore ai 18 anni, le donne in gravidanza o che allattano o le persone sensibili alla caffeina". Come se non bastasse, ad alimentare le polemiche ci ha pensato un tweet di KSI, ovvero uno dei due YouTuber coinvolti, in cui quest'ultimo commenta il divieto dell'energy drink in una delle scuole scrivendo che invierà "un camion carico di Prime a questa scuola e a molte altre scuole".

Insomma, le polemiche sembrano destinate a proseguire. Questo anche considerando che le fonti fanno riferimento al fatto che ci sarebbe un "reselling" non di poco conto. La bevanda dovrebbe infatti costare 2,40 dollari a bottiglia, ma il Washington Post afferma che alcune bottiglie sarebbero state rivendute a cifre come 12 dollari, 20 dollari e persino 100 dollari. Pensate che un rivenditore del Regno Unito avrebbe chiesto ben 1.200 sterline. Questo "status symbol" sembra insomma pesare su molti fronti, tasche comprese.