La città più vivibile del 2023? Altro che Roma e Milano, i giovani riscoprono la provincia

La città più vivibile del 2023? Altro che Roma e Milano, i giovani riscoprono la provincia
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Come ogni anno, arriva puntuale la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle città d'Italia, e i risultati sono destinati come sempre a destare scalpore. Per i giovani, in particolare, la rilevazione del 2023 segna la rivincita dei piccoli capoluoghi di provincia sulle grandi città.

La classifica generale di quest'anno, per la verità, non subisce enormi cambiamenti: primo posto a Bologna, che sale di cinque posizioni tra gli italiani intervistati dal Sole 24 Ore. Al secondo posto troviamo Bolzano (+3 posizioni rispetto al 2022), mentre terza e quarta si posizionano due città toscane, Firenze e Siena, che fanno registrare un piccolo exploit, con un aumento rispettivamente di 8 e di 11 posizioni in classifica.

Scendono le città del nord, come Trento (quinta, -2 posizioni rispetto all'anno scorso), Aosta (anch'essa a -2 rispetto al 2022), Trieste e Milano, entrambe slittate di ben sei posizioni a confronto con 12 mesi fa. Scendendo un po' nella classifica, però, sembra che altre città del Nord Italia facciano segnare un marcato segno positivo: stiamo parlando soprattutto di Cremona e Bergamo, 11esima e 14esima in classifica, con una risalita rispettivamente di 26 e 25 posizioni.

È però tra i giovani che abbiamo il dato più interessante: nella fascia tra i 18 e i 35 anni, infatti, nessuna grande metropoli si trova in vetta alla classifica. Al contrario, Roma e Napoli occupano rispettivamente la 104esima e la 105esima posizione dell'elenco, superate (in negativo) solo dal Sud Sardegna e da Taranto. Gli intervistati nella fascia più giovane della popolazione premiano le città medio-piccole, come Ravenna, Forlì-Cesena, Ferrara, Piacenza e Grosseto, a dimostrazione di come le grandi metropoli abbiano ormai perso il loro fascino tra moltissimi italiani.

I motivi della diaspora verso le piccole città sono ormai tristemente ben noti: il caro-affitti di Roma e Milano ha reso pressoché impossibile trovare alloggi a prezzi accessibili nella Capitale e nel capoluogo lombardo, un tempo mete che attiravano tantissimi giovani da tutta Italia. Anche l'aumento generalizzato dei prezzi dei beni di consumo e delle utenze, in città, ha fatto la sua parte. E poi non ci sono da dimenticare l'impatto dello smartworking e del cambiamento climatico, che ormai spingono verso un allontanamento verso le periferie e le aree verdi di giovani e giovani-adulti.