Chef ad alta quota: quando l'aereo si trasforma in un ristorante

Chef ad alta quota: quando l'aereo si trasforma in un ristorante
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In questi anni il settore culinario ha avuto un exploit senza precedenti, facendo dello Chef una professione molto richiesta e interessante per tantissimi giovani che sperano di trovare la loro strada in cucina. Ed è anche per questo, forse, che sempre più compagnie aeree si stanno adoperando per averne uno nel loro personale di bordo.

Dei veri e propri "Chef ad alta quota", che hanno l'obiettivo di elevare i servizi di bordo della compagnia, coccolando i clienti come mai prima d'ora. Per il momento, i loro servizi sono destinati unicamente ai passeggeri delle classi superiori, come Business e Prima Classe, che oltre alla comodità ricercano anche una maggiore cura e attenzione in quello che mangiano.

Niente più piatti preconfezionati, quindi, ma freschezza e ricercatezza dei prodotti. Consentire ai propri passeggeri di gustare prelibatezze preparate da un vero Chef è senza dubbio utile alle compagnie per innalzare il proprio prestigio e brand awarness, oltre che a lasciare un bel ricordo nelle menti dei clienti.

Tuttavia, avere uno Chef nel proprio personale richiede dei costi abbastanza alti, così come fare in modo di avere sempre dei prodotti freschi nelle proprie stive e dispense. Per tale motivo, a oggi, le compagnie che si possono permettere un tale lusso non sono moltissime. Volete qualche esempio? Austrian Airlines, Etihad Airways, Gulf Air, Turkish Air, Swiss Air, Garuda Indonesia... sono ancora poche, è vero, il loro numero però è destinato a crescere.

E questo perché la cucina sta diventando un aspetto sempre più importante e nel quale riporre il proprio interesse, nel resto del mondo come in Italia, dove recentemente è stato inaugurato a Milano il primo ristorante vegetariano stellato d'Europa.

Ma non è tutto. Sempre a Milano, infatti, si trova Iyo, il primo ristorante giapponese stellato in Italia.