Carni Coltivate e hamburger green, c'è il divieto: il DDL diventa Legge

Carni Coltivate e hamburger green, c'è il divieto: il DDL diventa Legge
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Le intenzioni del Governo e del Ministro Lollobrigida erano chiare già all'indomani del dietrofront sulle Carni Coltivate. L'iter per l'approvazione del provvedimento sarebbe andato avanti, e così è stato.

Con 159 voti favorevoli e 53 contrari, la Camera ha dato il via libera al DDL "Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonchè di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali" il giorno 16 novembre 2023.

La mattinata si era aperta non senza polemiche, in particolare da parte di Magi e Della Vedova, che definiscono il provvedimento, senza mezzi termini, "anti-scientifico, anti-europeo e anti-italiano".
L'Italia si piazza dunque al primo posto tra i paesi europei in termini di divieto di produzione e vendita della carne da coltura cellulare. Le violazioni verranno sanzionate con multe da 10.000 a 60.000 euro o fino a 150.000 euro se calcolate sulla base del 10% del fatturato annuo.

Vale la pena che, oltre a vietare la produzione e commercializzazione di carni prodotte a partire da colture cellulari, il DDL vieta di fatto anche l'utilizzo di nomenclature improprie, quali burger, bistecche o semplicemente carne, per definire alimenti prodotti a partire da proteine vegetali.

Permangono numerosi dubbi in merito al testo e alla sua regolarità, in primis sul timore da parte del Quirinale che possa scattare la procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea. Le perplessità maggiori (Il Sole 24 Ore) riguarderebbero il divieto alimenti e mangimi a monte rispetto all'effettivo avvio della produzione e conseguente regolamentazione.

Nonostante le perplessità del Quirinale, la liceità rispetto al Diritto Internazionale e le polemiche sulla sua costituzionalità, il Ministro Lollobrigida non nasconde convinzione ed entusiasmo su quella che definisce come "una delle leggi più democratiche che abbiamo avuto nella nostra nazione".