Aranzulla, odissea per una pizza: non si può "pedalare per mezza Milano"!

Aranzulla, odissea per una pizza: non si può 'pedalare per mezza Milano'!
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Il mondo del food delivery è strano e complesso, comodo senza ombra di dubbio, ma le sorprese sono dietro l'angolo. A farne le spese, stavolta, è stato il divulgatore "della porta accanto" Salvatore Aranzulla.

L'esperto informatico ha affidato le sue parole a Facebook, con un lungo post in cui ha raccontato un aneddoto sulla sua per nulla esaltante esperienza con un servizio di food delivery.

Nel post, Aranzulla ha toccato diversi temi, tra i quali la logica e comprensibile frustrazione dell'utente occupa forse il ruolo più marginale. Tutto nasce da un banale desiderio di pizza, ordinata tramite app da un ristorante vicino alla sua abitazione. L'app, inspiegabilmente, avrebbe dirottato l'ordine a una pizzeria - evidentemente della stessa catena - situata dalla parte opposta di Milano.

A questo punto, il divulgatore avrebbe contattato l'assistenza per annullare l'ordine pur pagandolo, al solo scopo di evitare di "fare pedalare una persona dall'altra parte di Milano", relegando quindi la delusione personale al secondo posto rispetto al dispiacere di sottoporre a un simile trattamento un rider dell'azienda.

Stando al racconto, il servizio assistenza ha potuto fare ben poco per venire incontro a entrambi, con il risultato di aver ottenuto un rider stanco, una pizza "immangiabile" e un utente a dir poco scontento.
Pur condividendo pienamente che le condizioni di questa categoria dovrebbero essere migliorate e liberate perlomeno in parte dalla stretta maglia degli algoritmi, ci teniamo a ribadire che allo stesso modo sarebbe ingiusto giudicare un intero settore, ma anche una specifica azienda, sulla base di un singolo feedback.