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Si dice che nei Paesi Bassi le biciclette siano un problema, essendo il mezzo di trasporto più diffuso e incoraggiato in tutto il Paese. Ciononostante, il governo continua a promuoverlo e il popolo continua ad abbracciarlo, complici importanti incentivi come il nuovo parcheggio sottomarino per biciclette.
Avete letto bene e non è uno scherzo: dopo quattro anni di lavori e 60 milioni di euro di spesa, accanto alla Centraal Station di Amsterdam è stata inaugurata ufficialmente un’enorme struttura con spazio a sufficienza per 6.300 biciclette personali e 700 slot dedicati al bike sharing. E non pensate che la città voglia fermarsi lì: tra meno di un mese verrà aperto un secondo garage per portare la capacità massima a 11.000 biciclette.
Strutture di questo tipo non sono una vera e propria novità per gli olandesi: nella città di Utrecht esiste un garage sotterraneo per 12.000 biciclette, realizzato in quanto il 50% dei residenti sia affida alle due ruote ecologiche piuttosto che alle automobili, a motore termico o elettrico che siano. La loro importanza è dunque evidente, specie se si considera che circa 100.000 viaggiatori arrivano ogni giorno alla Centraal Station di Amsterdam in bicicletta.
Inutile dire che ora si sentiranno molto più al sicuro con questa soluzione quasi futuristica: la struttura è aperta e controllata 24 ore su 24, sette giorni su sette, e conta su un team di impiegati e inservienti sempre disponibile. Per la prima giornata il parcheggio è gratuito, mentre ogni altre 24 ore si pagano 1,35 euro tramite la carta di trasporto olandese OV-chipkaart, oppure tramite Fietstag, un'etichetta legata alla propria bicicletta necessaria per l’autenticazione.
Per entrare ci si serve di una pista ciclabile a livello strada che scende poi verso il garage. Percorrendola si possono leggere cartelli digitali con i posti bicicletta ancora disponibili. Nella struttura, dunque, le colonne verticali presentano luci rosse e verdi per indicare le file con ancora posti liberi. Infine, con una scala mobile si torna in superficie.
Al momento mancano sistemi di check-in con smartphone e smartwatch, come anche punti di ricarica per le e-bike; eppure, resta un’apertura storica per la città che molti altri Paesi dovrebbero imitare.
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