Alessandro Michele lascia la direzione artistica di Gucci: è la fine di un'era

Alessandro Michele lascia la direzione artistica di Gucci: è la fine di un'era
di

Alessandro Michele lascia la direzione creativa di Gucci. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno per gli amanti dell'alta moda italiana: lo stilista, infatti, ha collaborato con Gucci per un periodo di quasi vent'anni, ed è direttore creativo della maison dal 2015.

La notizia è stata data pressoché in contemporanea dal gruppo francese Kering, che controlla Gucci ormai dal 1999, e dallo stesso Michele, che ha annunciato il suo addio alla casa di moda di Firenze con un post su Instagram. Non sono chiari i motivi dell'abbandono di Michele, anche se alcuni pensano siano legati ai risultati finanziari in calo di Gucci, che da qualche trimestre a questa parte sembrano aver deluso le aspettative del gruppo Kering.

Qualcuno potrebbe aver dato la colpa degli scarsi introiti della compagnia proprio all'iconico stile di Alessandro Michele, che però è ormai diventato un punto di riferimento nell'intero settore della moda. I suoi capisaldi sono semplici, e vanno dall'unione di gusti, stili e sensibilità lontanissime tra loro sia in termini temporali che a livello geografico, fino all'uso di combinazioni ardite di colori e tinte, che nel tempo sono poi state adottate a livello mondiale dal settore dell'haute couture.

Michele è diventato direttore artistico di Gucci nel 2015, quando una ristrutturazione interna all'azienda ha portato ad un ricambio pressoché totale dei suoi vertici: anche l'attuale Amministratore Delegato dell'azienda, Marco Bizzarri, si è insediato proprio sette anni fa. Bizzarri e Michele hanno collaborato per anni per rendere Gucci il brand della moda che tutti conosciamo, nonché l'azienda più redditizia del gruppo Kering.

Tuttavia, le mode passano, e così anche la stella di Alessandro Michele sembra essersi spenta, almeno presso Gucci: negli ultimi mesi, infatti, il numero di impiegati e stilisti che chiedevano un cambio di leadership e una "rinfrescata" nella proposta dell'azienda è molto aumentato. Nonostante ciò, il divorzio tra la maison e il suo direttore artistico rappresenta un punto di svolta nella storia di Gucci e, per estensione, della moda tutta.