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Il 2022 è stato l’anno in cui gli italiani hanno ripreso a viaggiare. A confermare il trend, che di fatto ha segnato la fine della pandemia ed i blocchi dei vari paesi, sono i dati che arrivano dagli aeroporti del nostro paese.
Complessivamente, nel 2022 sono 164,6 milioni le persone che sono transitate negli scali del nostro paese, oltre il doppio rispetto al 2021 che era ancora caratterizzato dalle chiusure e restrizioni per la pandemia. I numeri sono comunque in calo del 15% rispetto al 2019, ovvero l’ultimo anno prima dell’amara scoperta del Coronavirus.
A beneficiare di questo trend sono stati soprattutto gli scali del Sud e delle Isole, da sempre tra le mete turistiche preferite da italiani e non (emblematico è il caso di Polignano a Mare).
Secondo i dati di Assoaeroporti, il numero puro dei viaggiatori nei cieli italiani è stato di 131,89 milioni: si tratta di una statistica che non tiene conto di coloro che hanno volato con voli privati. L’associazione di categoria evidenzia anche i segmenti di traffico differenti: i flussi nazionali sono tornati ai valori pre-Covid, mentre quelli internazionali ed intercontinentali sono passati da 128,04 milioni di viaggiatori del 2019 a 99,84 milioni del 2022, in calo del 22%.
In termini di aeroporti, calano Milano Malpensa (-26%) e Roma Fiumicino (-32,6%) a causa dei voli intercontinentali, mentre Milano Linate segna un +17,5%, seguito dal +11,9% di Bari, +1,4% di Palermo e +0,6% di Napoli. In crescita del 13,6% Brindisi, ma anche Alghero (+10,3%), Olbia (+6,3%) e Torino (+6,1%).
L’aeroporto più trafficato resta Fiumicino con 29,36 milioni di passeggeri, seguiti da Malpensa con 21,35 milioni e Bergamo con 13,16 milioni.
La ripresa sembra quindi esserci stata, ma una spinta importante potrebbe arrivare anche dal ripristino a pieno regime dei voli intercontinentali.
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