Takeshi's Castle: è sempre tempo di Mai dire Banzai!

A trentasette anni dalla prima puntata, il popolare programma giapponese è ritornato con tutta la sua follia, in esclusiva su Amazon Prime Video.

Takeshi's Castle: è sempre tempo di Mai dire Banzai!
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Il futuro cinefilo ancora bambino / ragazzino ignorava che dietro la mente di Takeshi's Castle (Mai dire Banzai nella versione italiana) vi fosse uno dei massimi cineasti contemporanei, ovvero quel Takeshi Kitano che ha regalato alla Settima Arte molteplici capolavori. Ma d'altronde siamo in Giappone e la follia alberga da sempre non soltanto nella relativa cultura autoctona ma anche nel cuore di questo cineasta unico, recentemente tornato a entusiasmare il pubblico cannense con il suo ultimo Kubi (2023), adattamento tra l'altro di un suo omonimo romanzo.
Un artista a tutto tondo Beat Takeshi, come testimonia questo stravagante programma televisivo che sul finire degli anni Ottanta ha visto centinaia di partecipanti sfidarsi in sfide sempre più estreme e paradossali, all'insegna sempre e comunque di un genuino divertimento a prova di grande pubblico.

Un successo internazionale

Takeshi's Castle è una formula che ha entusiasmato audience anche al di fuori dei confini nazionali, come testimonia il grande successo in ogni angolo del mondo. Qui da noi è entrato nell'immaginario comune grazie alla succitata trasmissione sui canali Mediaset, dove per l'occasione sfruttava il voice-over dell'allora esordiente Gialappa's Band, pronta a commentare con quei toni sarcastici e dissacranti quanto avveniva sullo schermo.

Uno show cult ancora vivo nel cuore degli appassionati, il cui affetto non è mai scemato tanto da spingere la piattaforma di streaming di Amazon Prime Video a commissionarne una nuova stagione lo scorso anno, a ben trentasette dall'originale, con l'effettiva distribuzione online avvenuta qualche settimana or sono. Un nuovo inizio destinato a durare e convincente?

Vecchi e nuovi nemici

Tagliamo subito la testa al toro e diciamo, la risposta alla precedente domanda è un grosso Sì! Anche ora come in passato le otto puntate, della durata di circa un'ora ciascuna, propongono quel mix di ilarità e spasso tipicamente nipponico, in un'orgia di epico nonsense che recupera sin dai primi istanti il fascino delle vecchie puntate.

Tornano le varie fortezze da espugnare con ognuna le proprie sfide ad hoc, e anche in questo caso una miriade di concorrenti, eterogenei più che mai, è costretta a unire le forze per completare le varie missioni e arrivare al maniero finale, dove ha infine luogo la sfida con i signori dei vari "feudi". Prove che diventano via via più difficili con il passare degli episodi, mentre gli indomiti partecipanti affrontano con coraggio e incoscienza ostacoli impensabili, alcuni resi estremamente complicati - e a completare le diverse quest sarà sempre un ristretto numero di vincitori - anche per via degli scagnozzi dei "cattivi" che cercano in ogni modo di mettere il bastone tra le ruote ai malcapitati guerrieri. Ma ecco che arrivano quanto mai provvidenziali gare di ripescaggio e premi qua e là per chi ha dimostrato abnegazione o personalità, con ugual rientrata in gara.

Un esercito composto da impiegati, idol, cantanti, palestrati, youtuber, casalinghe, bambini delle medie e ragazzini del liceo, medici e individui che avevano partecipato all'edizione di trent'anni prima, nonché da elementi provenienti da altri reality show agonistici estremi - che qui cercano di mettersi ulteriormente alla prova in una personale sfida con loro stessi come Mr. Sasuke, corpo muscoloso e spirito temibile, che finirà per diventare una tragicomica mascotte. Ma di mascotte vere e proprie ve ne sarà anche una in carne e ossa, ovvero Chiitan, "interpretata" per tutte le otto scorribande da un uomo con indosso un enorme costume molto kawaii, al centro delle scene più improbabili e al contempo tenere del programma.

Tra guest-star d'eccezione come Toshi, il cantante degli X-Japan - se volete saperne di più sulla band, leggete la nostra recensione di We Are X (2016) - e personaggi ben conosciuti nella terra del Sol Levante a vestire i ruoli di avversari a difesa dei succitati castelli, con tanto di ritorno di Hayato Tani, quasi ottantenne, che vestiva i panni del capitano nella serie originale, non poteva naturalmente mancare per l'occasione la figura chiave di Takeshi Kitano.
Il regista/attore per i primi sei episodi è presente in una sorta di versione virtuale, con enorme faccione computerizzato che sforna battute e imitazioni in serie mentre interagisce con i suoi sgherri umani, salvo comparire in carne e ossa nel dittico conclusivo: il suo humour tagliente è comunque presente in entrambe le forme. Qualcuno potrebbe storcere il naso alla mancanza di un doppiaggio / accompagnamento nella nostra lingua, con i soli sottotitoli in italiano a raccontare quanto stia accadendo. Non preoccupatevi, perché il divertimento con le inflessioni tipicamente indigene è garantito, tra urla e risate che lasciano il segno nella loro verve irriverente e bizzarra, davvero senza mezze misure.
Un divertimento genuino e istantaneo nel quale lo spettatore si troverà facilmente a parteggiare per i concorrenti: in quest'edizione molti arrivano dall'estero, Italia inclusa, a ennesima conferma di come Takeshi's Castle sia arrivato davvero ovunque e abbia conquistato il cuore di milioni di persone in tutti e cinque i continenti.

Un tuffo nel passato per chi è nato e cresciuto con il prototipo ma anche una visione degna di spunti e suggestioni per un pubblico neofita, pronto a scoprire uno spaccato del Giappone che esemplifica al meglio i pregi e difetti di un popolo sempre capace di stupire anche nelle sue derive più incredibili. E giunti all'ultima puntata, con la speranza di una nuova serie affidata al responso degli abbonati, non possiamo che perare di rivedere Takeshi di nuovo alle prese con l'esercito aggressore, per una nuova epica battaglia senza esclusione di colpi!