Scontri e incontri: gli alieni esistono davvero? E se così fosse, qualcuno li ha mai incontrati? Gary McKinnon si è fatto questa domanda per tutta la vita e stava per dare al mondo una risposta epocale poco prima di venire bloccato dalla giustizia statunitense. Quella di Gary McKinnon - conosciuto anche come "Solo" - è stata "la più grande intrusione informatica su computer appartenenti alla difesa che si sia mai verificata in tutti i tempi", almeno secondo la giustizia statunitense. Oggi, il 56enne di Glasgow affetto dalla sindrome di Asperger trascorre le sue giornate in libertà condizionata, bandito dall'uso di qualsiasi computer con accesso ad Internet sin dal 2005. Ma che cosa scoprì di così eclatante il sistemista informatico più "pericoloso" di tutti i tempi?
Tra sogno e ossessione
Quella tra gli UFO e Gary McKinnon è una storia perpetuata per anni, sfociata in un'intrusione clamorosa che, per l'hacker, più che un crimine si è trattata inizialmente di una scorribanda informatica. "Ho hackerato la NASA" ha confermato recentemente McKinnon, che negli anni 2000 operava sotto lo pseudonimo di "Solo".
L'allora trentaseienne McKinnon era disoccupato, solitario e affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico caratterizzato da scarse relazioni sociali, comportamenti ripetitivi ed un'inspiegabile affinità con sistemi complessi - in questo caso, quello informatico. Credere nell'esistenza di una civiltà ultraterrena era una sorta di via di fuga per l'informatico scozzese, che a soli 14 anni aveva imparato a programmare videogiochi da sè e si era unito alla British UFO Research Association. E la lettura di "The Hacker's Handbook", una sorta di "manuale di istruzioni" per l'hacking, fu per lui una svolta decisiva che sancì l'inizio del suo viaggio ossessivo su Internet. Era il 2002 quando uno strano messaggio apparve sullo schermo di un computer dell'esercito americano: "Il tuo sistema di sicurezza è una m*rda". Ed in effetti, come dargli torto? McKinnon era riuscito ad infiltrarsi in ben 97 server militari degli Stati Uniti e della NASA, navigando al loro interno per mesi, ogni sera, senza mai farsi notare. Per tre giorni, Solo riuscì a mandare in down circa 2000 computer di proprietà dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, della NASA e del Dipartimento della Difesa, oltre ad un sistema esterno che non apparteneva al Pentagono.
Durante i suoi mesi di abusi informatici, McKinnon si mise alla ricerca di informazioni riguardo gli UFO e l'antigravità all'interno di cartelle off-limits dal contenuto privato. Ma nonostante le sue doti intellettuali sviluppatissime, McKinnon raggiunse il suo obbiettivo solo in parte, perché fu fermato prima di quanto aveva previsto.
Is There Life on Mars?
"Sono rimasto stupito dalla mancanza di sicurezza" ha dichiarato Gary McKinnon al DailyMail, poco dopo il suo arresto. Nel corso delle sue intrusioni, l'hacker scoprì che moltissimi computer dell'Esercito e della NASA possedevano password d'accesso predefinite e riuscì così ad installare un sistema di controllo remoto per poter accedere ai server a suo piacimento. Ma cosa trovò in quei computer? Qui la storia si fa controversa e sopra le righe.
Gary McKinnon afferma di aver scoperto due cartelle contenenti centinaia di foto scattate dallo spazio, la prima con immagini di città ed elementi artificiali sulla Luna e su Marte, oltre ad una serie di oggetti volanti non identificati in orbita intorno alla Terra; la seconda, con le stesse immagini "ripulite" dagli oggetti misteriosi, da presentare al pubblico.
Inoltre, Solo afferma di aver visto la foto di un velivolo simile ad un satellite: "aveva la forma di un sigaro con cupole su tutti i lati ed alle estremità", avrebbe affermato poco dopo. Purtroppo, l'hacker non avrebbe avuto il modo di salvare l'enorme immagine in questione. Assieme alle foto, McKinnon trovò anche un elenco di "ufficiali non terrestri" della Marina degli Stati Uniti. Alieni? Non esattamente. "Gli Stati Uniti dispongono di una flotta di astronavi da guerra che opera nello spazio nell'ambito di un programma spaziale segreto gestito dalla Marina" ha affermato l'hacker durante un'intervista a Coast-to-Coast. In pratica, le basi di questi ufficiali non si troverebbero sulla Terra, ma su Marte.
Un uomo libero
Gary McKinnon fu arrestato nel 2002. La sua intrusione era stata rilevata da un computer ed immediatamente interrotta dall'utente in suo possesso. Il Governo avrebbe poi scoperto il suo indirizzo email attraverso il software di controllo remoto, e in men che non si dica risalì alla sua identità. Gli Stati Uniti lo incolparono di aver causato oltre 700.000 dollari di danni, oltre alla cancellazione di circa 1300 account e file dei sistemi operativi governativi.
Un'azione critica che bloccò la rete dell'Esercito per tre giorni, mettendo a rischio la difesa nazionale. In pratica, McKinnon fu additato come un potenziale terrorista, e nel 2005 gli Stati Uniti cominciarono le procedure di estradizione dal Regno Unito. Ma ciò non accadde mai: McKinnon scampò una condanna di 70 anni in un carcere di massima sicurezza. Come ci riuscì? A salvarlo furono le sue precarie condizioni fisiche, in seguito ad un periodo di forte stress emotivo che si sommò ai problemi legati allo spettro autistico.
In moltissimi, nel corso della loro vita, hanno sostenuto l'esistenza di forme di vita aliene. Tra questi, Haim Eshed, ex capo del programma di sicurezza spaziale israeliano, che con una serie di dichiarazioni shock, nel 2020 ha rivelato che "gli alieni esistono, c'è una base americana su Marte, esiste un accordo tra Stati Uniti e extraterrestri. E Donald Trump stava per raccontare ogni cosa". Più morigerate ma degne di nota anche le parole dell'ex presidente Barack Obama, ospite al "Late Late Show" nel 2021: "ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare le loro traiettorie, non si muovono con uno schema facilmente spiegabile".
A prescindere dalle dichiarazioni di McKinnon, oggi a interessarsi del tema ci sono anche il congresso degli Stati uniti e la NASA, che stanno analizzando questi fenomeni per cercare di trovare una spiegazione, come vi abbiamo raccontato nel nostro recente approfondimento sugli UAP. La storia di McKinnon rimane comunque interessante da raccontare, per un hacker che ha saputo lasciare il suo segno nella storia.
Scontri e incontri: gli alieni esistono davvero? E se così fosse, qualcuno li ha mai incontrati? Gary McKinnon si è fatto questa domanda per tutta la vita e stava per dare al mondo una risposta epocale poco prima di venire bloccato dalla giustizia statunitense.
Quella di Gary McKinnon - conosciuto anche come "Solo" - è stata "la più grande intrusione informatica su computer appartenenti alla difesa che si sia mai verificata in tutti i tempi", almeno secondo la giustizia statunitense. Oggi, il 56enne di Glasgow affetto dalla sindrome di Asperger trascorre le sue giornate in libertà condizionata, bandito dall'uso di qualsiasi computer con accesso ad Internet sin dal 2005. Ma che cosa scoprì di così eclatante il sistemista informatico più "pericoloso" di tutti i tempi?
Tra sogno e ossessione
Quella tra gli UFO e Gary McKinnon è una storia perpetuata per anni, sfociata in un'intrusione clamorosa che, per l'hacker, più che un crimine si è trattata inizialmente di una scorribanda informatica. "Ho hackerato la NASA" ha confermato recentemente McKinnon, che negli anni 2000 operava sotto lo pseudonimo di "Solo".
L'allora trentaseienne McKinnon era disoccupato, solitario e affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico caratterizzato da scarse relazioni sociali, comportamenti ripetitivi ed un'inspiegabile affinità con sistemi complessi - in questo caso, quello informatico.
Credere nell'esistenza di una civiltà ultraterrena era una sorta di via di fuga per l'informatico scozzese, che a soli 14 anni aveva imparato a programmare videogiochi da sè e si era unito alla British UFO Research Association. E la lettura di "The Hacker's Handbook", una sorta di "manuale di istruzioni" per l'hacking, fu per lui una svolta decisiva che sancì l'inizio del suo viaggio ossessivo su Internet.
Era il 2002 quando uno strano messaggio apparve sullo schermo di un computer dell'esercito americano: "Il tuo sistema di sicurezza è una m*rda". Ed in effetti, come dargli torto? McKinnon era riuscito ad infiltrarsi in ben 97 server militari degli Stati Uniti e della NASA, navigando al loro interno per mesi, ogni sera, senza mai farsi notare.
Per tre giorni, Solo riuscì a mandare in down circa 2000 computer di proprietà dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, della NASA e del Dipartimento della Difesa, oltre ad un sistema esterno che non apparteneva al Pentagono.
Durante i suoi mesi di abusi informatici, McKinnon si mise alla ricerca di informazioni riguardo gli UFO e l'antigravità all'interno di cartelle off-limits dal contenuto privato. Ma nonostante le sue doti intellettuali sviluppatissime, McKinnon raggiunse il suo obbiettivo solo in parte, perché fu fermato prima di quanto aveva previsto.
Is There Life on Mars?
"Sono rimasto stupito dalla mancanza di sicurezza" ha dichiarato Gary McKinnon al DailyMail, poco dopo il suo arresto. Nel corso delle sue intrusioni, l'hacker scoprì che moltissimi computer dell'Esercito e della NASA possedevano password d'accesso predefinite e riuscì così ad installare un sistema di controllo remoto per poter accedere ai server a suo piacimento. Ma cosa trovò in quei computer? Qui la storia si fa controversa e sopra le righe.
Gary McKinnon afferma di aver scoperto due cartelle contenenti centinaia di foto scattate dallo spazio, la prima con immagini di città ed elementi artificiali sulla Luna e su Marte, oltre ad una serie di oggetti volanti non identificati in orbita intorno alla Terra; la seconda, con le stesse immagini "ripulite" dagli oggetti misteriosi, da presentare al pubblico.
Inoltre, Solo afferma di aver visto la foto di un velivolo simile ad un satellite: "aveva la forma di un sigaro con cupole su tutti i lati ed alle estremità", avrebbe affermato poco dopo. Purtroppo, l'hacker non avrebbe avuto il modo di salvare l'enorme immagine in questione.
Assieme alle foto, McKinnon trovò anche un elenco di "ufficiali non terrestri" della Marina degli Stati Uniti. Alieni? Non esattamente. "Gli Stati Uniti dispongono di una flotta di astronavi da guerra che opera nello spazio nell'ambito di un programma spaziale segreto gestito dalla Marina" ha affermato l'hacker durante un'intervista a Coast-to-Coast. In pratica, le basi di questi ufficiali non si troverebbero sulla Terra, ma su Marte.
Un uomo libero
Gary McKinnon fu arrestato nel 2002. La sua intrusione era stata rilevata da un computer ed immediatamente interrotta dall'utente in suo possesso. Il Governo avrebbe poi scoperto il suo indirizzo email attraverso il software di controllo remoto, e in men che non si dica risalì alla sua identità. Gli Stati Uniti lo incolparono di aver causato oltre 700.000 dollari di danni, oltre alla cancellazione di circa 1300 account e file dei sistemi operativi governativi.
Un'azione critica che bloccò la rete dell'Esercito per tre giorni, mettendo a rischio la difesa nazionale. In pratica, McKinnon fu additato come un potenziale terrorista, e nel 2005 gli Stati Uniti cominciarono le procedure di estradizione dal Regno Unito. Ma ciò non accadde mai: McKinnon scampò una condanna di 70 anni in un carcere di massima sicurezza. Come ci riuscì? A salvarlo furono le sue precarie condizioni fisiche, in seguito ad un periodo di forte stress emotivo che si sommò ai problemi legati allo spettro autistico.
In moltissimi, nel corso della loro vita, hanno sostenuto l'esistenza di forme di vita aliene. Tra questi, Haim Eshed, ex capo del programma di sicurezza spaziale israeliano, che con una serie di dichiarazioni shock, nel 2020 ha rivelato che "gli alieni esistono, c'è una base americana su Marte, esiste un accordo tra Stati Uniti e extraterrestri. E Donald Trump stava per raccontare ogni cosa". Più morigerate ma degne di nota anche le parole dell'ex presidente Barack Obama, ospite al "Late Late Show" nel 2021: "ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare le loro traiettorie, non si muovono con uno schema facilmente spiegabile".
A prescindere dalle dichiarazioni di McKinnon, oggi a interessarsi del tema ci sono anche il congresso degli Stati uniti e la NASA, che stanno analizzando questi fenomeni per cercare di trovare una spiegazione, come vi abbiamo raccontato nel nostro recente approfondimento sugli UAP. La storia di McKinnon rimane comunque interessante da raccontare, per un hacker che ha saputo lasciare il suo segno nella storia.
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