PTSD Radio, il manga così inquietante da sconvolgere anche l'autore

Frequenze radio horror, demoni giapponesi ed eventi soprannaturali con una componente autobiografica agghiacciante.

PTSD Radio, il manga così inquietante da sconvolgere anche l'autore
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Quanto ci si deve spingere oltre per sfondare le porte della percezione? Maasaki Nakayama, autore di "PTSD Radio", potrebbe aver valicato il confine tra realtà e finzione durante la stesura del suo manga più controverso. Che si tratti di suggestione, dicerie o creepypasta, il mangaka ha intriso nella sua opera horror una parte di eventi autobiografici che l'hanno legato indissolubilmente ad una storia inquietante e dai tratti paranormali, costringendolo ad interrompere più volte la narrazione.
Ad oggi esiste un unico volume di "PTSD Radio", che Nakayama ha scritto dal 2010 al 2018, e che termina con un quesito finale: "To be continued?". La domanda è ancora in sospeso, ma ciò che è chiaro è che "PTSD Radio" non è un manga per deboli di cuore. Leggere per credere.

Capelli e frequenze interrotte

"PTSD Radio" non ha un inizio e nemmeno una fine, ma consiste piuttosto in un intreccio di racconti horror antologici continuamente interrotti da brusche tavole nere. Pagina dopo pagina, ogni capitolo è sempre più inquietante, ed è accompagnato da frequenze radio che si dissolvono più volte, per poi riprendere da dove si erano interrotte. La narrazione non è lineare, e anche la linea del tempo continua a variare, saltando dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri. Tuttavia proseguendo con la lettura ci si rende conto che le varie storie si intrecciano, incontrandosi in un medesimo fil rouge. Un filo che, ironia della sorte, è in realtà proprio un capello.

La trama svela infatti che in una cittadina del Giappone, i capelli erano l'omaggio offerto periodicamente al tempio degli Ogushi, demoni dell'iconografia giapponese che si divertono a torturare gli umani assumendo ogni forma. Tuttavia dopo la Seconda Guerra Mondiale la città fu bombardata e un soldato sopravvissuto non riuscì a portare in dono i capelli dei suoi compagni defunti. L'evento scatenò l'ira dei demoni, che da quel giorno non smisero mai di infestare e terrorizzare gli abitanti.

Tra scene splatter e blackout improvvisi, "PTSD Radio" segue l'immaginario orrorifico in stile body horror dei racconti di Junji Ito, con deformazioni facciali e dispositivi elettronici che assomigliano a parti del corpo. Un'escalation di creature sinistre che aleggiano in ogni luogo quotidiano fino al sesto capitolo, in cui il mangaka per la prima volta rivela la propria esperienza personale, e ciò che presumibilmente l'ha portato a interrompere la stesura.

Tra incubo e realtà

Il titolo del manga offre in anticipo una chiave di lettura determinante: "PTSD" significa infatti "Post-Traumatic Stress Disorder" - Disturbo Post Traumatico da Stress - che consiste in un susseguirsi di ricordi opprimenti in seguito ad un episodio scioccante. Probabilmente quello che ha vissuto lo stesso Maasaki Nakayama, che nel sesto capitolo del manga racconta la sua terribile esperienza personale. Otto anni prima dell'uscita del manga, l'autore affittò uno studio all'interno di un edificio dove realizzare "PTSD Radio" insieme al suo team. Un giorno, Nakayama sentì uno strano scricchiolio provenire dal piano superiore, e decise di andare a controllare.

Ciò che vi trovò fu un santuario rotto, un elemento piuttosto insolito all'interno di un edificio simile. All'inizio non ci fece caso, ma poi una serie di eventi agghiaccianti cominciarono ad accadere intorno a lui, dal rumore di graffi sul soffitto alle luci intermittenti, fino all'odore di fogna aleggiante in tutta la struttura. Una delle tavole più spaventose del manga rappresenta invece il ghigno distorto del proprietario dell'abitazione, un anziano signore con cui il mangaka ebbe un malinteso riguardo l'affitto.

Le cose cominciarono a peggiorare quando alcuni assistenti notarono delle ombre in giro per l'ufficio. Da quel momento, tutti coloro che entrati in contatto con quegli esseri sovrannaturali improvvisamente si ammalarono. Lo stesso mangaka, non appena si trasferì da quell'ufficio, sviluppò strani ematomi e coaguli di sangue sul corpo e gli fu diagnosticata la porpora trombocitopenica idiopatica (ITP) - subito dopo aver disegnato una vignetta in cui alcuni personaggi vomitavano sangue. Nakayama fu così costretto a rimanere in ospedale per mesi a causa delle sue piastrine bassissime, "quasi inesistenti", a detta del suo medico curante, interrompendo la narrazione.
Si dice che il mangaka non ebbe più il coraggio di proseguire la stesura di "PTSD Radio" perché qualcuno, o qualcosa, gli impedì di farlo. Su una delle tavole finali del manga, spicca infatti una scritta bianca su sfondo nero: "non ti permetteremo di dire altro". Che siano state le voci dei demoni oppure le voci nella sua testa, è comunque appurato che il manga sia riuscito nel suo intento di terrorizzare i lettori.