Due giorni alla scoperta di H-FARM con Audi: là dove si coltiva il futuro

Siamo stati in provincia di Treviso a scoprire le infinite possibiltà di H-FARM, il campus all'americana in piena Pianura Padana.

Due giorni alla scoperta di H-FARM con Audi: là dove si coltiva il futuro
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Avete ben presente cosa sia il Sogno Americano, in inglese The American Dream? È quella speranza di ottenere qualsiasi cosa si voglia attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione. È un'utopia che vale in qualsiasi settore, in ogni ambito sociale, e che negli USA viene "coltivata" anche attraverso i noti campus universitari, che noi europei abbiamo imparato ad amare e apprezzare in maniera un po' romanzata soprattutto grazie al cinema hollywoodiano.
Al di là della settima arte sono moltissimi i giovani europei, italiani compresi, che partono sul serio alla volta degli Stati Uniti per vivere appieno l'esperienza di studio all'interno di un campus di prestigio che metta loro a disposizione alloggi, luoghi per socializzare, aule studio, laboratori, palestre e quant'altro affinché il proprio percorso formativo diventi più completo possibile.

Probabilmente molti di voi ancora non lo sanno ma una realtà simile a un campus americano, di altissimo profilo, esiste anche in Italia, in piena Pianura Padana. Si chiama H-FARM e si trova nei pressi di Roncade, in provincia di Treviso. Ospiti di Audi, che è da tempo partner e supporter del campus con una borsa di studio, abbiamo passato due giorni immersi nel parco di H-FARM per capire come funziona la struttura e qual è la sua mission. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Oltre il campus all'americana

La parola "campus", lo ammettiamo, l'abbiamo scelta più per comodità che per altro: H-FARM va ben oltre il classico concept del campus all'americana.

Tecnicamente è una scuola internazionale, infatti molte delle sue lezioni si svolgono in lingua inglese, inoltre non c'è soltanto l'università: i ragazzi possono iniziare il loro percorso di formazione sin dall'asilo, passando anche per le scuole medie e superiori. Oltre ai corsi universitari e ai master è poi possibile seguire due scuole di specializzazione con corsi di 6 mesi, sufficienti a immettervi subito nel mondo del lavoro (ricordate questi nomi, BigRock e BigWave, ne parleremo a breve). Prima di raccontarvi della nostra esperienza però iniziamo a snocciolare qualche dato utile: nata nel gennaio del 2005 come primo incubatore di startup al mondo, con un investimento di 28 milioni di euro H-FARM ha dato supporto a più di 120 startup, una delle quali - l'unicorno DEPOP - è stata venduta nel 2021 per 1,6 miliardi di dollari.

Se oggi vi recate nell'area dedicata alle startup, che vanta diverse strutture prefabbricate in legno, ne troverete una tinteggiata in oro: è lì che è nata DEPOP nel 2011, un luogo diventato quasi di culto per i frequentatori di H-FARM.

L'area dedicata alle startup è però solo una piccolissima parte dello sconfinato campus, che infatti si estende su 51 ettari di terreno - 28 dei quali sono aperti al pubblico sotto forma di parco. Per chiudere con i "fun fact", dal novembre 2015 H-FARM è quotata in borsa nel segmento AIM, dunque stiamo parlando di una realtà più che consolidata, che cresce di anno in anno.

Dentro il campus H-FARM

All'ingresso ufficiale di H-FARM si viene accolti da un iconico trattore rosso, diventato ormai un vero e proprio status symbol, non a caso è stampato su ogni maglietta o zaino del fornito shop ufficiale. È subito dopo lo store che si inizia a far sul serio, e si comprende immediatamente la natura del campus: biciclette e monopattini elettrici sono praticamente ovunque e all'interno del parco esistono diverse postazioni per il parcheggio e la ricarica.

Una volta varcato l'ingresso, infatti, non esistono automobili, se non quelle adibite al carico-scarico delle merci. Ci si muove sulle due ruote oppure su pratiche golf car elettriche. Tutto attorno è verde e rigoglioso, sono stati piantati più di 3.500 alberi, inoltre basta dare un'occhiata veloce per scorgere campi di ogni tipo: da padel, da tennis, da basket, da beach volley, da calcetto, c'è persino uno skatepark di alto livello presso cui si allenano anche atleti professionisti.
Pensate a una qualsiasi qualsiasi attività sportiva, è molto probabile che da H-FARM si possa fare senza alcun problema. Lo sport del resto da queste parti è fondamentale per solleticare la curiosità, la fantasia e la creatività, non esiste formazione senza divertimento.

Certo tanto esercizio fisico richiede anche numerose calorie, all'interno del parco di H-FARM è infatti possibile scorgere un fast-food di qualità firmato Max Alajmo, una struttura quasi interamente in vetro disegnata da Philippe Starck che permette in primavera ed estate di mangiare tranquillamente all'aperto, sotto un delizioso pergolato - esattamente come abbiamo fatto noi, solleticati da una leggera brezza.

Il cibo è semplice eppure ricercato, la proposta si discosta da qualsiasi altro fast-food mainstream, ad esempio non abbiamo potuto fare a meno di assaggiare la pizza al vapore ideata da chef Alajmo, così come uno stuzzicante Mask.calzone, croccante e colorato, disponibile sia in versione carnivora che vegetariana.

Sul fronte delle bibite ci sono diverse sode fatte in casa, cocktail, vini, birre, nettari di frutta e centrifughe preconfezionate. Certo mangiare presso un fast-food ogni giorno è impegnativo anche per uno studente H-FARM, infatti qualche metro più in là, oltre una prima fila di alloggi tutti ordinati e ben innestati nel verde, è possibile trovare la Serra del campus, ovvero la mensa.
Il nome Serra non arriva certo a caso: tutte le pareti sono di vetro e le piante sono ovunque, nel mezzo però ci sono anche tavoli e sedie, al di là di una cucina a vista dove gli chef preparano ogni giorno menù differenti da proporre agli studenti.

Un luogo davvero particolare che oltre a suscitare appetito mette anche di buon umore, per noi visitatori esterni una "mensa che sembra una serra" non è certo una cosa comune; inoltre se provate ad andare in bagno trovate un divertente cartello che lascia entrare uomini, donne e persino alieni, insomma chiunque è bene accetto da H-FARM.

Le aree studio di H-FARM

Se fino ad ora ci siamo divertiti, adesso è il momento di fare silenzio: all'interno della struttura universitaria principale è possibile trovare un'altra area ristoro al piano terra, una biblioteca attrezzata al piano superiore con moltissime postazioni presso cui gli studenti possono fermarsi a studiare. Non parliamo solo di postazioni classiche, ci sono anche tantissime poltrone di design, alcune delle quali ispirate al celebre Spider-Man della Marvel.

La struttura ospita anche una grandissima sala conferenze, dove Audi ci ha illustrato la sua idea di futuro applicata alle automobili e non solo (il futuro luminoso di Audi passa da H-FARM), oltre a una sterminata terrazza con altre postazioni studio. Se state immaginando un tradizionale palazzo universitario vi sbagliate di grosso: la struttura infatti è stata disegnata per "sbucare" dal terreno, con rampe piene d'erba a fungere da tetto. La zona universitaria è l'unica a esser costruita in questo modo, tutte le altre costruzioni sono in realtà abbastanza semplici, dei normalissimi parallelepipedi.

Mancanza di inventiva? Tutt'altro: tutte le strutture di H-FARM sono dotate di pannelli solari, utili a creare l'80% del fabbisogno energetico dell'intero campus - e l'obbiettivo è ovviamente di raggiungere il 100% nel giro di qualche anno. Il parco è dunque pronto ad affrontare le sfide green del prossimo futuro, con gli studenti che crescono di anno in anno.

Se inizialmente l'idea H-FARM era suddivisa in tre macro aree, ovvero Education, Startup e Consultancy, ora il focus si sta spostando quasi tutto sull'educazione, dunque le scuole di H-FARM avranno un ruolo sempre più centrale.
A oggi sono già oltre 2.000 gli studenti che scelgono H-FARM per la loro formazione, in totale il campus muove 3.000 persone e dà lavoro a oltre 600 "farmers" che curano la vegetazione della struttura. I posti letto disponibili a oggi sono 244, come detto però sono numeri in costante crescita.

Le scuole di specializzazione di H-FARM

Se un classico percorso di studio completo di università e master vi spaventa, oppure volete arricchire le vostre conoscenze, H-FARM vi mette a disposizione anche due scuole di specializzazione, che in 6 mesi di corsi intensivi sono in grado di immettervi nel mondo del lavoro. La prima scuola di cui vogliamo parlarvi è la BigRock School, la prima scuola di Visual Effects in Italia. I suoi corsi vi permettono di ottenere un Master in computer grafica per realizzare effetti visivi e animazioni 3D per il cinema e le serie TV.

Non solo, abbiamo anche il Master in Concept Art e in Videogame, per la creazione di contenuti videoludici, anche in VR e AR. Infine esiste anche un Master in Sound Production, per compositori in erba che vorrebbero creare colonne sonore per audiovisivi. Leggermente distaccata dal campus principale, la scuola è comunque un luogo di grande ispirazione, basti pensare che sin dall'entrata sono raccolte tutte le locandine dei film presso cui hanno lavorato gli ex allievi di BigRock - e parliamo di praticamente tutti gli ultimi film della Marvel, molti prodotti Disney e i film animati Pixar, solo per citare i più famosi.

I professori dei vari corsi sono a loro volta ex allievi della scuola e non hanno poi tantissimi anni in più rispetto agli studenti, parlano insomma la loro stessa lingua. In soli 6 mesi di corsi intensivi BigRock è in grado di insegnarvi un mestiere pratico e allo stesso tempo incredibilmente creativo, ogni anno inoltre prevede la creazione di un cortometraggio finale - da proiettare nella sala cinema privata della scuola - e un viaggio negli Stati Uniti al puro servizio dell'improvvisazione.

È forse il miglior modo di fare team building: la scuola acquista un biglietto di andata e uno di ritorno, poi sono i ragazzi a scegliere a turno le tappe da seguire e le attività da fare giorno per giorno, affrontando talvolta imprevisti e situazioni estreme. Ogni viaggio viene infine raccontato in maniera epica all'interno di un libro fotografico prodotto dalla scuola.

Chiudiamo con due piccoli plus: la scuola è anche dotata di una sala giochi con diversi cabinati, sui quali sono caricati i videogiochi prodotti dagli allievi della scuola, e una magica stanza dei modellini 3D che gli studenti creano con l'argilla, una collezione che quasi toglie il fiato.

Di tutt'altra pasta la seconda scuola di specializzazione: BigWave. Situata perfettamente all'interno del campus, fra la mensa e l'area delle startup, è una scuola dedicata esclusivamente allo sviluppo di codice. Qui si studiano linguaggi di programmazione capaci di muovere qualsiasi tecnologia, dai "semplici" smartphone a robot di alta tecnologia. È proprio passeggiando fra i corridoi della scuola che un cane robot chiamato Plomo ci ha visti e ci ha raggiunti di corsa da una stanza in cui faceva la sua siesta.

Questo cane robot ha iniziato a saltellare e a salutare tutti, ha alzato la zampa al nostro input, si è messo su due zampe per fare le feste e si è letteralmente messo con la pancia all'aria per incassare le sue meritate coccole. Programmato dai ragazzi della scuola, riusciva davvero a comportarsi come un cane vero, anche grazie all'uso di vari sensori e telecamere. Il mondo raccontato in diverse puntate della serie TV Black Mirror è di fatto già una realtà.
A proposito di "mirror": in un laboratorio della scuola è anche possibile sfruttare uno specchio intelligente che grazie alla realtà aumentata permette di provare diversi abiti senza indossarne davvero neppure uno, oppure cambiare colore a qualcosa che già indossiamo.

Sono solo alcuni esempi di ciò che la scuola BigWave permette di fare, in altri laboratori abbiamo anche visto la carcassa di un'auto test utile ad allenare i ragazzi con la realtà virtuale e i simulatori di guida, insomma abbiamo a che fare con una vera e propria Silicon Valley in miniatura, tutta Made in Italy, dove il saggio di fine anno può essere un quadro digitale olografico con ritratti di persone che si muovono in 3D - per dire.

Fare una passeggiata all'interno di H-FARM fa sicuramente venire voglia di tornare a studiare sui libri, non importa quale età si abbia. Inoltre di tutto questo progetto a colpire maggiormente è l'importanza data all'uomo dai creatori di H-FARM: la H indica HUMAN non a caso, poiché l'essere umano è al centro di tutto, è grazie alle idee, ai talenti e alla creatività della nostra mente che si costruiscono le fondamenta del futuro. Un futuro che in provincia di Treviso annaffiano e coltivano continuamente, sin dalla tenera età dei giovani allievi del campus, in attesa di nuovi, memorabili unicorni.